Heidi- Nessuna stella deve morire di Roberta Marcaccio. Il dolce e variegato significato della vita

Una coccola amabile: questo penserete non appena avrete il piacere di immergervi nel nuovo romanzo di Roberta Marcaccio Heidi- Nessuna stella deve morire un libro in cui la pace della natura alpina regna sovrana per allietare i cuori dei suoi protagonisti.

«L’inizio dell’estate è così bello all’alpe, ogni occasione è buona per una corsa all’aperto. […] I pascoli sono verdi, l’erba brilla al sole ed è incastonata da miliardi di fiorellini colorati.

Heidi- Nessuna stella deve morire di Roberta Marcaccio. Il paesaggio è protagonista

La storia scritta da Roberta Marcaccio inizia quando Johanna e Barbara, due sorelle di dieci e otto anni, perdono improvvisamente i genitori e vengono affidate al fratello della madre: lo zio Hubert, uomo sigle che conduce una vita tranquilla sull’incantevole Alpe di Siusi, in Trentino Alto Adige. Molto presto le due bambine conosceranno anche nuovi amici tra cui Christian e cominceranno a coltivare i loro sogni per il futuro.
A dispetto del titolo, non bisogna pensare che il romanzo di Roberta Marcaccio sia un rifacimento di Heidi, la celebre bambina protagonista del romanzo di Johanna Spyri. Sicuramente l’influsso della Spyri è evidente in alcuni elementi come l’amore che l’autrice ha messo nel tratteggiare la natura in cui sono immerse Johanna e Barbara, infatti l’Alpe di Siusi non è solo uno sfondo maestoso ma è protagonista della storia e lo si nota dalla simbiosi che si instaura tra esso e i personaggi che vi vivono. Questo tema permetterà di trattarne pure un altro, sempre molto interessante nella letteratura così come nella nostra vita: il contrasto tra la silenziosa e pacifica montagna e la caotica e assordante città.

«Ho lasciato la montagna, verde, silenziosa, e rigenerante per ritrovarmi in una metropoli caotica e rumorosa, piena di persone, macchine e cemento. Assorbo l’energia della mia nuova città […] mi fermo ad ascoltarla, a comprenderla».

Cibo ricco di valori

Un altro elemento che richiama Heidi della Spyri è senza dubbio il cibo: tanti momenti del romanzo sono scanditi dalle pietanze consumate dai personaggi, cibi che fanno subito venire l’acquolina in bocca (devo ammettere che questo era uno degli aspetti che mi facevano adorare Heidi, soprattutto la versione animata); in Heidi- Nessuna stella deve morire di Roberta Marcaccio il cibo, però, non è solo tradizione o modo di vivere, è soprattutto condivisone, il mezzo per rafforzare i legami tra i vari protagonisti, sicuramente questo lo si può notare tantissimo quando i personaggi si cimentano nella preparazione dei dolci.
Il cibo, in questo romanzo, mi ha trasmesso un forte senso di famiglia e valori, di momenti fatti di piccole cose ma indelebili nella memoria.
Non è semplice individuare il genere unico a cui appartiene il romanzo: mi piace definirlo un ibrido in quanto ricco di elementi appartenenti a diversi generi letterari, del resto la vita non è qualcosa di univoco, quindi perché restringerla a un solo elemento dominante?
Lasciatevi catturare da questo dolcissimo libro: scoprirete bei personaggi, vivrete tante emozioni e non vi stancherete mai di sognare.

«Nessuna stella deve morire […] le stelle sono anime».

Quattro chiacchiere con… Roberta Marcaccio

Prima di concludere vi lascio l’intervista che, gentilmente, mi ha concesso l’autrice:

Quali aggettivi useresti per descrivere il tuo nuovo romanzo “Heidi- Nessuna stella deve morire”?
Saporito come i canederli, dinamico come la scalata dello Sciliar, splendente… come le stelle.

Cosa ti ha spinto, soprattutto, a scrivere questa trama?

La bellezza dell’Alpe di Siusi. L’idea di ambientare una storia in quel posto magico mi ha elettrizzata da subito. Non volevo riscrivere la storia di Heidi, ma mi è servita da gancio. Da lì in poi, la mia fantasia ha costruito tutto il resto. Durante il viaggio di ritorno da quella vacanza, avevo già parecchi appunti e il novanta per cento della trama pronta.

La natura svolge un ruolo fondamentale nel romanzo: che rapporto hai con essa? C’è un luogo particolare in cui ti senti in pace?
Io abito in campagna, in collina, lontano dal rumore della città e vivo bene nei posti in cui posso godere la solitudine. Amo passeggiare da sola, nei parchi, al mare quando non c’è nessuno o in alta montagna. La natura stessa mi fa sentire in pace: il verde, l’azzurro e il silenzio.

Altra domanda d’obbligo: quanto Heidi, il celebre romanzo di Johanna Spyri, ti ha influenzata nella stesura del tuo libro?
Non volevo scrivere un retelling di Heidi. L’unico punto di contatto tra il libro della Spyri e il mio è l’Alpe. Anche se ci sono eventi e fatti che lo ricordano, il mio romanzo è completamente diverso. Ho letto Heidi, due anni fa, per immedesimarmi nell’ambiente, poi mi sono seduta davanti al PC e ho scritto la mia storia, quella che volevo consegnare ai lettori.

Quale personaggio hai più amato caratterizzare in Heidi-Nessuna stella deve morire?
Grazie per avermi rivolto questa domanda. So che solleverò un coro di dissensi, ma il mio personaggio preferito (come autrice) è Leo. Lavorare su Hubert, Johanna, Christian è stato abbastanza facile. Anche su Barbara e gli altri (lasciamo un po’ di mistero sui personaggi secondari, che a mio avviso sono tutti interessanti, anche quelli perfidi).
Leonardo, mi ha davvero resa fiera. Sia nella prima parte che sul finale. Confesso che ridevo da sola, mentre lo descrivevo e lo muovevo all’interno della storia, soprattutto in alcune situazioni particolari. Vabbè, non spoileriamo, vero?

Visto il maggiore approfondimento sul personaggio di Johanna, hai pensato di soffermarti più su Barbara in un futuro romanzo?
Mi hanno già chiesto uno spin-off su Barbara, la sorellina di Johanna, e non è detto che non ci faccia un pensierino. Per il momento ho altre tre storie che mi attendono, in futuro chissà. Potrebbe essere interessante.

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