Il vertice della piramide di Alexa Tagliaventi. L’inquietante mondo ribelle

Il desiderio di ribellione si fa sempre più strada tra i giovani, ma a volte la ribellione sfocia in scelte macabre ed estreme in grado di distruggere le vite degli altri ma anche le proprie.
Introduciamo così il romanzo d’ esordio di Alexa Tagliaventi, un thriller dalle tinte noir in grado di catturare e appassionare il lettore fin dal suo prologo.

«È inutile che ti sforzi tanto a ripulirti. Certe colpe non si lavano. Ti rimangono impresse addosso come un marchio. Una cicatrice che ti porterai dietro per tutta la vita».

Il vertice della piramide di Alexa Tagliaventi. Un thriller coinvolgente

Il romanzo si svolge in Trentino e la storia inizia a ridosso del Natale 2018: tutto, in apparenza, farebbe pensare a una briosa atmosfera natalizia fatta di mercatini (immancabili in Trentino), luci colorate e gioia di vivere, ma subito ci imbattiamo in una storia diversa, molto più cupa e crudele.
Bianca Veneto, una diciottenne molto religiosa, ha una cotta per il suo compagno di classe Gianmarco: una sera accetta incredula ed entusiasta un invito del ragazzo. Gianmarco le parla di una sorpresa strepitosa che si rivela essere una sudicia malga, una di quelle strutture che in montagna accolgono i pastori durante il pascolo.
La malga, però, è piena di vecchi mobili, di segni blasfemi e di strani libri, tuttavia l’elemento più inquietante è che probabilmente non è vuota; quella sera, infatti, si consuma l’omicidio di Davide, un componente degli Yesert, una band popolare apprezzata anche da Bianca e Gianmarco. Ma i due ragazzi hanno visto l’assassino?
Nel frattempo a scoprire per prima il cadavere di Davide sarà Tasha, la sua fidanzata. La ragazza non accetterà la perdita di Davide al punto da occultarne il cadavere pur di non lasciarlo andare via. Allo stesso tempo Tasha cercherà di trovare l’assassino di Davide per vendicarsi, ci riuscirà?
E intanto le ricerche di Tasha riporteranno lei e gli altri personaggi indietro nel tempo, a quando si sono resi complici di tutti gli orrori di cui le sette sataniche sono capaci.

La setta del terrore

Il romanzo è prima di tutto un interessante thriller scritto bene, in grado di suscitare l’attenzione e l’interesse del lettore. L’autrice è stata molto brava a intrecciare le esistenze di una ragazza come Bianca, riservata e religiosa, a quella di Tasha, ribelle e dal passato complicato. Tutti i personaggi, infatti, son ben caratterizzati e nessuno di loro risulta mai noioso.
A essere analizzato è un tema molto scabroso per la società, quello delle sette. Un mondo di cui l’opinione pubblica, forse, tende a parlare poco ma che purtroppo segna la realtà in cui viviamo: gruppi di persone, soprattutto giovani, facilmente manipolabili a cui vengono richieste delle prove di coraggio per essere ammessi in quelli che poi diventano luoghi di terrore: maltrattamenti, droghe, stupri e persino omicidi.

«Si era risvegliata completamente nuda, avvolta nell’oscurità di un bosco, stesa a terra con i polsi e le caviglie legati, e sette figure riunite in un cerchio attorno a lei. Reggevano delle fiaccole ed erano coperte da testa a piedi da ampie tuniche nere».

Ma perché tante persone finiscono per accedervi? Molti di loro hanno delle vite complicate alle spalle e quelle di Tasha e Davide ne sono un esempio tangibile. Tanta sofferenza in molti alimenta un forte desiderio di riscatto intriso a risentimento, pertanto ci si convince che fare parte di un gruppo di persone simili possa rendere il singolo più forte di fronte a una società che si considera ingiusta e malata nei propri confronti, al punto da renderla tale anche a persone innocenti che non hanno fatto niente di male nella loro vita.
Purtroppo nemmeno uscire da questi giri è semplice, soprattutto quando sulla coscienza si hanno colpe tremende.
Molto spesso i messaggi subliminali vengono trasmessi per mezzo dei mass media e i testi delle canzoni ne sono un esempio, anche in questo romanzo la musica riveste un ruolo importante ma ancora una volta non lo farà in maniera idilliaca.

«Ma che cosa sono i messaggi subliminali? […] Messaggi nascosti, di tipo video o audio, non avvertibili in maniera cosciente, ma solo a livello inconscio, e in grado di condizionare fortemente la mente umana».

Dolore inquietante

Credo, infatti, che la bravura di Alexa Tagliaventi non stia solo nel thriller che ha costruito ma anche nel coraggio avuto nel trattare una tematica così scottante nella nostra società, ma parlarne è importante per far comprendere a dove possano condurre certe strade intraprese nella vita.
Infine un altro tema interessante è quello di rifiutare la perdita di qualcuno fino a negare l’evidenza della realtà; ciò probabilmente sarà successo a molti ma forse non a tutti sarà capitato di compiere gesti assurdi, persino inquietanti.

Curiosi di scoprire il romanzo d’esordio di Alexa Tagliaventi? Io sarei già curiosa di leggerne un altro tratteggiato dalla sua abile penna.

Il romanzo, edito dalla casa editrice Libri dell’Arco, è disponibile sia in formato cartaceo sia in formato digitale.