La maledizione di Goldwing Abbey di Maria Novella Giorli. Un misterioso fantasy pieno di amore per la cultura

Quanti di voi, alla vista di un vecchio monastero, hanno pensato <<chissà quali misteri si nascondono tra queste vecchie mura?>>. Ed è proprio il mistero il motore trainante del romanzo fantasy “La maledizione di Goldwing Abbey” di Maria Novella Giorli, il primo della trilogia dedicata a Goldwing Abbey.

«Ho commesso un peccato gravissimo, non sono più degna di essere chiamata serva di Dio, ho preferito la vita alla morte, ma ora più che mai mi sento morta e non viva».

La maledizione di Goldwing Abbey di Maria Novella Giorli. Un mix di ingredienti ben dosati

La penna di Maria Novella Giorli, scorrendo sulla pagina fluida e precisa, tratteggia la storia di due sorelle: Becca e Joy. Le due ragazze attratte dal vecchio monastero Goldwing Abbey, situato a Thunderbay nel sud dell’Inghilterra, scoprono ben presto che sull’edificio grava una maledizione che potrebbe essere spezzata dalla fanciulla prescelta dal cuore puro: si tratta forse di una di loro due? Il cammino di Becca e Joy sarà difficile e tortuoso e tanti personaggi intrecceranno la loro strada soprattutto diverse suore, alcune delle quali molto enigmatiche.
La storia possiede diversi elementi in grado di attirare l’attenzione del lettore, infatti non solo c’è un mistero da risolvere ma traspare tanto amore per la storia e per l’arte, inoltre il testo possiede elementi avventurosi, magici e fiabeschi, un mix che non può affatto annoiare.
Tra le pagine del libro sono disseminate alcune leggende e c’è pure la citazione di un romanzo da me molto amato, “Il giardino segreto” di Frances H. Burnett. A completare il tutto ci sono i delicati disegni dell’autrice, non solo arricchiscono il romanzo ma deliziano il lettore nel corso della lettura.

La centralità della famiglia

Mi ha colpito moltissimo l’affettuoso rapporto fra Becca e Joy nonostante i loro cinque anni di differenza, il che le rende in grado di affrontare ogni sfida sempre unite. I legami famigliari infatti sono centrali ne “La maledizione di Goldwing Abbey”, forse anche per questo motivo la vicenda ha inizio a ridosso del Natale, la festa per eccellenza dedicata alla famiglia.
Un altro bel personaggio è senza dubbio quello di Nonna Milly, una donna dolce e forte allo stesso tempo, la dimostrazione che anche gli anziani possono essere personaggi straordinari e di spessore in una storia.
La centralità dei legami famigliari è sempre essenziale, sia nei momenti belli sia in quelli peggiori, proprio come nella vita:

«Becca e Joy non avevano mai provato in vita loro un dolore così profondo, bruciante e inesorabile. Milly conosceva bene quel dolore pungente, così abbracciò le sue ragazze ancora più forte. Avevano bisogno d’amore più che mai».

Come scrivevo prima questo libro è il primo di una trilogia, infatti i primi di Marzo è uscito il secondo volume intitolato “Lo scrigno d’oro di Golwing Abbey”; spero di leggerlo presto perché ho gradito molto “La maledizione di Goldwing Abbey”, è stata una lettura in grado di incuriosirmi e di coinvolgermi facendomi affezionare ai suoi personaggi; inoltre ammetto di simpatizzare abbastanza per le saghe perché già si conoscono i personaggi e si ha poi la possibilità di assistere ai loro cambiamenti e alle loro evoluzioni nel tempo, di conseguenza è più semplice apprezzare le vicende narrate.

Infine voglio ricordare che ad Aprile l’autrice ha pubblicato un art book dedicato proprio a “La maledizione di Goldwing Abbey” in cui sono presenti circa 80 pagine di immagini a colori nonché numerose curiosità sul romanzo.
Libro e art book sono disponibili su Amazon sia in cartaceo sia in ebook.
Le avventure di Becca e Joy continuano…a presto!