Di verde vestita di Marta Mancuso. Un viaggio verso la terra della felicità

Dopo la novella natalizia “Café Opéra”, Marta Mancuso torna a deliziarci con una nuova storia: “Di verde vestita” è un romance amante della natura incontaminata, infatti attraverso la storia della simpatica Bice e del misterioso Einar conosceremo pure le meraviglie della Norvegia.

Di verde vestita di Marta Mancuso. La Norvegia dalle tante sfumature

Il romanzo, come avviene negli altri testi dell’autrice, si apre con un interessante prologo in cui vengono gettate le basi della storia che prenderà vita nei capitoli successivi; l’inizio si svolge a Milano ma quasi tutto il romanzo è ambientato in Norvegia, per l’esattezza a Flam, un suggestivo villaggio dalle diverse sfumature per poi concludersi alle pendici dell’Etna.
La storia prosegue fluida pur tornando, in alcuni momenti, al passato allo scopo di aggiungere dettagli incuriosendo sempre più il lettore; la vicenda presenta inoltre il punto di vista alternato.
Ho apprezzato molto il modo in cui l’autrice descrive i luoghi che fanno da sfondo alla storia d’amore tra Einar e Bice: la Norvegia è un luogo incontaminato dai tratti quasi fiabeschi, un omaggio ad una terra ricca di leggende che può ancora considerarsi un paradiso naturale.

«La primavera tinge già di verde i rami degli alberi fitti che si arrampicano sulle pareti delle montagne tra i villaggi. Zone rocciose in cui non cresce neanche un filo d’erba si alternano ad altre così rigogliose da apparire stipate. La Norvegia somiglia alle palette di colori che si trovano nelle applicazioni per scegliere gli sfondi alle immagini. Ci si perde ad individuare le infinite sfumature».

Ben caratterizzati sono pure i due protagonisti, personalmente ho trovato più interessante la storia di Einar, un ex soldato dal passato doloroso ma anche Bice si fa voler bene, forse la vera passione di Bice, quella per il disegno, avrebbe meritato più spazio ma sono solo piccole considerazioni personali che non inficiano il giudizio positivo sul romanzo.

«Gli anni passano e il tormento rimane. In serate come questa, quando lo sfinimento arriva prima di essermi riappropriato dei miei spazi, è dura allontanare le ombre che mi perseguitano».

Un viaggio ricco di sorprese

Il cuore della storia viene generato da un viaggio, pochi giorni in grado di ribaltare l’esistenza di due persone, non solo dal punto di vista amoroso. Sia Einar, sia Bice (forse lei più di lui), capiscono che la loro vita necessita di un radicale cambiamento e tante situazioni vanno riviste.
Ho apprezzato molto anche i legami d’amicizia profondi che si instaurano nel corso della storia, soprattutto perché mi ha colpito l’iniziale solitudine malinconica di Bice, ma il viaggio in Norvegia riesce a sorprenderla anche in questo campo.

«Di tutte le relazioni possibili, non me ne appartiene nessuna. Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare a questo punto, e la tristezza si riversa con prepotenza ai ricordi dell’ultimo anno».

Tanti di noi, come Bice, nella vita provano sentimenti simili sperando in ribaltamenti inaspettati, ribaltamenti positivi naturalmente perché in fondo la vita è fatta di attimi e basta trovare quello giusto per essere felici. Per avviare questo cambiamento cosa c’è di meglio di un bel viaggio? Questo messaggio, secondo me, è uno dei più apprezzabili della storia di Marta Mancuso:

Una delle frasi chiavi del romanzo è: “può, un amore nato dall’inganno, rivelarsi autentico? Di che inganno stiamo parlando? Non vi resta che leggere questa storia perché vi conquisterà: la scrittura di Marta Mancuso, già apprezzata in altre opere, ancora una volta si rivela piacevole proiettandoci in un mondo meraviglioso in cui l’uomo vive in sintonia con la natura per alleviare lo stress e per provare ad essere felice. Tutto questo accade in Norvegia, la terra di verde vestita.

«Il verde si trasforma in viola, che diventa rosa e si fonde con il blu. Il gioco di luci impazza, le lingue colorate si espandono e si ritirano, vibrano a tempo con la nostra essenza».

Infine ringrazio l’autrice per avermi permesso di leggere in anteprima il suo romanzo.