I Fiori di Dakam di Laura Granata. La potenza di una donna che sa amare

Una donna coraggiosa e combattente, orgogliosa di poter diventare regina, di prendersi cura del suo popolo garantendo la pace al suo regno. Questo è il nobile ritratto della principessa Kristel, protagonista del fantasy romance scritto da Laura Granata.

«Essere forti vuol dire anche questo: vivere le proprie paure».

I Fiori di Dakam di Laura Granata. Un omaggio alle donne

Dopo un prologo che ha luogo nel 789 d.C. nelle Terre del Nord, la storia de “I Fiori di Dakam” si sposta cinque anni dopo nel regno di Lux; qui la principessa Kristel potrà diventare regina se, una volta compiuti i vent’anni, si sarà sposata.
Il “fortunato” è il principe del regno di Massiccio, Desmond, ma Kristel non è innamorata e ritiene ingiusto che una donna non possa governare il suo popolo se non ha un uomo accanto, ma questa è la legge di Lux. Tuttavia, la sorte sembra essere dalla sua parte quando si imbatte in una pergamena in cui la suddetta legge è stata modificata.
Kristel riuscirà a evitare le nozze con Desmond? Ma soprattutto perché Desmond brama per mettere mano sui Fiori di Dakam? Quale segreto ci cela dietro questi particolari papaveri?
Il vigore della protagonista è ciò che da subito cattura il lettore, oltre uno stile piacevole e mai pesante, nemmeno quando sono narrati episodi cruenti. Questo romanzo è un omaggio alla forza delle donne e c’è un passo, in particolare, ad avermi colpita:

«[…] le donne sono gemme preziose. Intoccabili. Un uomo che picchia la propria donna è condannato a morte. Siete fiori delicati che vanno accarezzati, curati e amati».

Sono parole sempre attuali in grado di faci riflettere: tutti dovrebbero tenerle sempre a mente in ogni luogo del mondo, in qualsiasi epoca, indipendentemente dal ceto sociale della donna in questione.

L’amore non è convenienza

Kristel non vuole sposare Desmond perché non ne è innamorata ma questo non significa che lei non ami; spesso le donne pensano sia meglio scegliere tra la carriera e l’amore ritenendo di non poter conciliare le due cose, invece Kristel non intende scegliere, perché rinunciare a una delle due cose?
Una donna può essere forte e autonoma, non deve essere costretta a compiere nulla contro la sua volontà, ma questo non significa non avere il diritto di amare e di avere accanto una persona fedele e devota.
Anche in questo Kristel è rivoluzionaria, soprattutto perché principessa: in ambienti del genere è facile essere intrappolati in matrimoni di convenienza, ma la principessa di Lux è determinata a cambiare tutto questo.

«L’amore dev’ essere vero, non di convenienza, men che meno frutto di un contratto politico».

Da questo punto di vista ho apprezzato moltissimo anche la storia d’amore tra Einar, cugino di Kristel, e Lissie, umile serva della principessa; la loro storia è piacevole e avrebbe meritato, forse, più spazio.

Un mistero pieno di potere

Infine ritroviamo la fantastica atmosfera fantasy: combattimenti, leggende, incontri sovraumani e misteri da svelare, soprattutto quello relativo ai Fiori di Dakam, papaveri in grado di donare diversi poteri tra cui l’eterna giovinezza, l’immortalità e l’onniscienza.
Ma non tutti sono in grado di usare tali doni in senso benevolo, perché le persone dotate di cattiveria e ambizione possono sfruttare un tale immenso potere in senso negativo per distruggere tutto ciò che li circonda; in fondo capita più di quanto si pensi che l’ambizione del singolo scateni un danno collettivo, ma la cosa peggiore è che più il potere aumenta più si brama di volerlo incrementare.

Kristel a volte ha paura, ma combatte con determinazione per la gioia del suo popolo e per la sua felicità, perché Kristel non vuole scegliere: vuole essere una degna sovrana innamorata, un esempio per tante donne.

«Ogni missione potrebbe rivelarsi l’ultima. Ogni pericolo può portare a un passo dalla morte, ma non si può vivere una vita di sole paure. Amare ed essere amati è un dono che non va sprecato».

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