Il nostro primo vero Natale di Sasha Baronio. Ricominciare dalle delusioni per conquistare il vero sapore della felicità

Quando tutto sembra andare male, la vita può sorprenderci regalandoci un nuovo inizio: un ignoto cammino evitato in passato perché considerato troppo insidioso ma che, al contrario, è quello giusto per noi. Così prende vita la dolcissima novella natalizia di Sasha Baronio, “Il nostro primo vero Natale”

«Quella solita routine, quel lavoro come giornalista che non amavo più, nemmeno quella città, mi stavano soffocando. Quella vita non era mia».

Il nostro primo vero Natale di Sasha Baronio. Una forneria piena di gioia natalizia

In poche pagine l’autrice è riuscita a creare una storia ben fatta con un messaggio importante: non sempre quando nella nostra vita accade qualcosa di spiacevole è un male; spesso ciò che ci sembra ingiusto facendoci soffrire tanto, è in realtà la spinta di cui avevamo bisogno per far prendere alla nostra esistenza la giusta direzione, portandoci a svolgere le attività che ci rendono veramente felici e facendoci pure conoscere le persone giuste per noi e per la nostra serenità.
Inoltre anche un periodo associato a un evento doloroso, nel corso del tempo, può portarci qualcosa di meraviglioso perché questa è in fondo l’essenza della vita: un susseguirsi infinito di gioie e sofferenze. Quando leggerete il finale sono certa che vi commuoverete tanto.
A fare da sfondo alla nuova vita intrapresa da Emma, la protagonista della novella, c’è la magica atmosfera natalizia.
L’autrice ha descritto molto bene l’atmosfera, le decorazioni, i colori e i sapori del Natale, non a caso la maggioranza della vicenda si svolge in una deliziosa forneria:

«Ho voglia di far rivivere quegli odori e quei sapori che a casa mia preparavo con i nonni per le feste».

La forneria è uno di quei luoghi che a Natale ami tanto perché, attraverso i suoi dolci e biscotti, ti culla come una bonaria carezza ed è impossibile resistere alla bontà degli odori che vi vengono emanati. Quegli odori che hanno il gusto della semplicità, di casa, di famiglia, di amore.
A tal proposito è impossibile non amare la forneria di Emma e i suoi deliziosi biscotti natalizi, una coccola per tutti gli abitanti del paese: per i bambini e per gli adulti tornati bambini come d’incanto.

«[…] altre signore entrano, quasi di sottecchi, come bambine. Noto che nei loro sguardi sono tornate ragazze, ammirano il bancone con occhi pieni di gioia, come se fossero nel negozio dei balocchi».

“Il nostro primo vero Natale” vi delizierà, perché se amate questa festività adorerete l’atmosfera creata da Sasha Baronio ma non vi troverete solo il Natale, potrete leggere di amore, di speranza e di rinascite.
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Quattro chiacchiere con…Sasha Baronio

Come e quando nasce la tua passione per i libri e per la scrittura?
La passione per la lettura me la trascino fin da piccola, ho sempre amato avere libri attorno a me. Credo poi che si sia trasformata in “disastro” quando ho iniziato a lavorare e ho cominciato a comprarmi libri a più non posso! Con il passare del tempo ho aperto la mia pagina Instagram, e ho iniziato a seguire gli autori emergenti. Ecco, la loro forza e la loro tenacia ha ispirato me a iniziare a scrivere.

Cosa ti ha ispirato per la stesura della tua novella natalizia “Il nostro primo vero Natale”?
Stavo immaginando Emma, la protagonista. La immaginavo bionda, sempre perfetta, mentre lavorava in ufficio. Stavo scrivendo la scheda della protagonista e da lì è letteralmente nata la storia in un pomeriggio solo. Si è scorporata, è uscita così! È stata proprio Emma a guidarmi nella storia, come se stesse facendo tutto lei e io fossi il narratore. Ho amato conoscerla e condividere con lei questa avventura.

Ti confesso che il finale della tua storia, pur nella sua semplicità, mi ha commosso tantissimo: quale messaggio hai voluto trasmettere?
Che si può sempre ricominciare, e anche la cosa che consideri più brutta al momento, può in realtà trasformarti la vita rendendola bellissima.

Spesso i racconti brevi vengono snobbati, secondo te quali sono, invece, i loro punti di forza?
Amo i racconti brevi perché li puoi leggere in ogni momento e terminare a breve. A meno che il racconto non sia veramente coinvolgente, non amo le storie troppo lunghe o con troppi dettagli, credo facciano perdere la visione generale della storia.

Domanda d’obbligo: cosa rappresenta per te il Natale?
“It’s the most wonderful time of the year!” per dirlo con la canzone di Andy Williams. Credo sia il momento più bello e magico dell’anno, il periodo che rappresenta di più la famiglia.

La tua novella è una delizia per il palato: ci parli del tuo dolce del cuore, quello che, secondo te, non può mancare nelle giornate più magiche dell’anno?
Il pandoro! Costruirei montagne di scatole di pandori, senza dimenticare di giocare poi con le scatole per poterne fare elmetti. Caldo, farcito, con la crema chantilly, con la nutella, con ogni buonissima salsa. Per me pandoro e clementine rappresentano questo periodo, sono veramente caratteristici.

Ti cimenterai ancora con la stesura di una novella natalizia? In generale ci regalerai qualche altro tuo scritto in futuro?
Perché no? Non sarebbe male. Non mi spiacerebbe poterne scrivere una ogni anno. E non vedo l’ora di approfondire la mia conoscenza con Emma, Christian e Stella!

Un enorme grazie a Sasha per averci regalato questa storia e per avermi permesso questa collaborazione.
Leggete la sua novella, non ve ne pentirete!