Mia- Tagli nel cuore di Mario Bergamo. Il dipinto sensibile di una sofferenza lacerante

Una storia cruda, complicata e terribilmente vera; così possiamo definire la vicenda di Mia, la protagonista di “Mia-Tagli nel cuore”, il delicato romanzo venuto fuori dalla sensibilità del suo autore, Mario Bergamo.

«La mezza matta è arrivata! Mamma mia com’è brutta, fa impressione. Per me è una strega, […] No, no, ma quella è posseduta! […] Ridicola! Strega! Brutta! Pazza!».

Mia- Tagli nel cuore di Mario Bergamo. La cruda realtà delle parole taglienti

La vicenda del romanzo viene raccontata direttamente dalla giovane Mia, la protagonista del romanzo; la giovane adolescente è vittima di Bullismo ma non solo… la ragazza, infatti, è pure autolesionista; il dolore psicologico scaturito dalle ingiurie e dall’ostilità dei compagni di classe l’ha spinta a procurarsi del dolore fisico e reale sperando, in questo modo, di minimizzare quello psicologico ma comportamenti del genere, si sa, possono innescare conseguenze complesse, qualcosa impossibile da arginare e fronteggiare da soli.

«Per Mia, le lamette peggiori restano le parole, si perché quelle fanno tagli profondi, causano dolori insopportabili e sono più forti di qualsiasi altro mezzo, già perché le parole fanno direttamente…tagli nel cuore.»

Nel testo sono inseriti pure stralci del diario di Mia, infatti nel romanzo è contenuto pure una sorta di mistero riguardante qualcosa accaduto alla ragazza qualche tempo prima, quando abitava ancora a Milano con i genitori; ora Mia si è trasferita in Campania, dalla nonna, per ricominciare ma purtroppo anche qui tutto si complica a causa del Bullismo.
L’utilizzo della prima persona e i testi tratti dal diario segreto rendono il racconto più incisivo e diretto: è una storia cruda e dolorosa ma del resto tutto quello che accade a Mia, purtroppo, capita e può coinvolgere  tanti altri giovani adolescenti, non a caso l’autore ha sentito l’esigenza di scrivere questa storia proprio per incoraggiare le vittime a reagire e ribellarsi a questa condizione.

Adolescenti violenti

Il modo in cui la vicenda viene descritta rispecchia molto il mondo dei giovani adolescenti odierni: è sufficiente una parola pronunciata male, un vestito fuori moda o essere un tantino timidi per ritrovarsi a essere  il bersaglio preferito dai bulli. Nel romanzo è descritta non solo la violenza verbale, l’arma principale dei bulli, ma anche quella fisica perché purtroppo molte volte si passa, senza troppi problemi, pure a questa. E la cosa peggiore è che la violenza fisica non è solo peculiare dei ragazzi: anche le ragazze possono essere violente, cattive e persino spietate verso le proprie coetanee, infine non bisogna sottovalutare le ritorsioni verso gli ex bulli; per fortuna ci sono pure i ragazzi che, nonostante gli errori commessi, comprendono di aver sbagliato tirandosi fuori da quei gruppi malati ma la furia degli “ex compagni” può essere parecchio feroce ed efferata.
Attraverso la vicenda di Felix, infine, viene trattato pure il tema dell’omosessualità. Naturalmente anche lui, per tale motivo, è il bersaglio preferito dai ragazzi etero che si considerano “normali”; forse nel romanzo avrei approfondito un tantino di più la storia di Felix ma, ad ogni modo, l’autore ha fatto un buon lavoro.

Un appello ai lettori
Leggere questo romanzo, a volte, potrà impressionarvi ma trovo giusto scrivere così questa storia perché è importante capire il male provato dalle vittime di Bullismo e Autolesionismo perché, come ribadisce lo stesso Mario Bergamo, un autolesionista non è un matto, è una persona che soffre in quanto divorata da una sofferenza atroce; per questo è importante descrivere la realtà nella sua durezza, addolcire parole o immagini non serve a niente.
Ed è bene ribadire che le sofferenze degne di nota non sono solo fisiche, esiste qualcosa che va al di là del malessere corporeo, qualcosa in grado di poter annientare la dignità di una persona creando tagli profondi nel cuore.
Purtroppo il Bullismo è una realtà in crescita, acuita anche dall’utilizzo dei social: tanti giovani ragazzi tentano persino gesti estremi perché si sentono a disagio, credono di essere delle persone orribili e cattive e soprattutto si convincono di essere sbagliati; ricordo ancora con rammarico una frase detta ad una mia compagna di classe, “Al mondo occupi solo spazio”, parole terribili e raccapriccianti in grado di ferire al pari di una lama affilata.

«L’inferiorità non vi appartiene, ma è quella cosa che vi è stata conficcata nella testa da un’altra persona, uno che si crede meglio di voi, ma non è meglio di voi.»

Dobbiamo dire basta a questo fenomeno, per questo vi invito subito a leggere il libro di Mario Bergamo: Mia non è solo una ragazza creata dall’estro del suo autore, Mia è nostra sorella, nostra cugina, nostra figlia, nostra nipote, nostra amica…

Quattro chiacchiere con… Mario Bergamo

Come nasce la tua passione per la scrittura?
Fin dai tempi delle scuole medie, quando appuntavo sul diario ciò che mi accadeva nella quotidianità; un giorno iniziai a scrivere la mia storia: c’era una ragazza che mi piaceva tanto, ovviamente non mi si filava e finì per fidanzarsi con un mio amico. Così scrissi la mia storia, ma con il finale diverso; si può dire che ho iniziato a scrivere per la voglia di dare alle storie il finale che più desideravo.
Ho poi iniziato a scrivere seriamente alle scuole superiori quando il professor Iaquinta, il mio prof. d’italiano, dopo aver letto un mio compito in classe che parlava dell’amore, mi chiamò in disparte e mi disse che dovevo pensare seriamente alla scrittura perché avevo talento. Da lì mi portò nella redazione del giornale della scuola e iniziai a scrivere per il giornalino scolastico: all’inizio parlavo di sport poi iniziai a scrivere di fatti realmente accaduti all’interno della scuola. Quindi in sostanza la scrittura è sempre stata parte di me, anche perché sin da piccolo ho amato leggere e credo che la lettura sia il vero mezzo che ti porta ad amare la scrittura.

Sei stato ispirato da qualche episodio particolare per la stesura del tuo delicato romanzo “Mia- tagli nel cuore”?
Ahimè, decisamente si. Alle scuole medie avevo un amico di classe dichiaratamente omosessuale e fu vittima più volte di attacchi verbali e fisici, quello più grave avvenne nel bagno della scuola, dove in tre arrivarono a mettergli le mani addosso. Per puro caso mi ritrovai ad essere presente, vidi la scena e subito presi le difese del mio amico, ci fu uno scontro fisico e intervennero pure i bidelli, insomma un po’ di caos, poi insieme andammo a parlare con la Preside.
Si alzò un grosso polverone che addirittura portò la notizia sui quotidiani locali e nazionali.
Quel fatto mi ha segnato molto e, quando poi iniziai ad appuntare alcuni passaggi di quella storia vera, mi resi conto di avere tra le mani un qualcosa d’importante che volevo raccontare. Per molto tempo però non ho avuto il coraggio di pubblicare niente, tutto rimase chiuso in un cassetto, solo anni dopo ho ripreso gli appunti perché sentivo ancora forte il richiamo per quella storia, così raccontai tutto al mio amico, perché avevo paura di trattare quella storia ma lui mi guardò e senza esitare mi disse: «Mario solo tu puoi scriverla una storia così!».
Ed è stato quello l’inizio di TAGLI NEL CUORE.

Secondo te qual è il punto di forza del tuo romanzo?
Secondo me, il punto di forza è proprio la “realtà” contenuta nella storia; “Tagli nel cuore” è una storia che non cade nel banale, non ha i classici cliché.
E’ una storia che davvero può capitare di vivere in prima persona, i protagonisti sono umani proprio come noi, qui non ci sono supereroi dall’armatura sfavillante, ma semplici ragazzi adolescenti che vivono la loro quotidianità.
E credo davvero che questo romanzo possa dare voce alla minoranza, alle persone dimenticate, ai “perdenti”.
Mia – Tagli nel cuore può essere davvero la nostra storia.

A quale personaggio di “Mia- tagli nel cuore” ti senti maggiormente affezionato e perché?
In realtà verrebbe facile dire Felix, ma sono molto legato a MIA per un fatto che mi è accaduto davvero: un giorno, per lavoro, mi sono imbattuto in un’associazione che accoglie e difende chi è autolesionista, confrontandomi con loro incontrai una ragazza e lei mi disse una frase che mi è rimasta dentro: « Mario noi siamo i fantasmi di questo mondo, perché esistiamo, ma nessuno ci vede».
Se mi soffermo a pensare a questo passaggio, beh, resto pietrificato, perché l’autolesionismo crea davvero dei fantasmi; è un argomento che ho a cuore perché è spesso dimenticato dai “grandi”. L’autolesionismo è qualcosa di terribilmente pericoloso, perché porta piano, piano all’autodistruzione.
Da lì mi è venuta l’idea di scrivere una storia per loro, così ho affiancato al Bullismo l’Autolesionismo, a modo mio è come se parlassi a una di queste ragazze che si tagliano di nascosto, in qualche modo con la mia scrittura spero di poterla fare stare un po’ meglio, posso amarla.
Alla fine hanno solo bisogno di essere accettati per quello che sono, persone come noi, e non dei ragazzi strani o pazzi. Sono persone che hanno bisogno, proprio come noi, d’amore.

Cosa senti di consigliare a chi, purtroppo, è vittima di bullismo e non trova il coraggio per reagire?
Ecco, questa è davvero una domanda molto importante che andrebbe approfondita bene.
Chi è vittima di bullismo spesso ha paura di parlare perché magari pensa di essere aggredito maggiormente, peggio ancora le vittime di bullismo hanno paura perché si vergognano di quello che gli altri penseranno di loro; non c’è nulla di più sbagliato.
Io posso immaginare che magari una vittima di Bullismo non vuole parlare con i genitori (anche se la famiglia resta il posto più sicuro dove raccontare tutto e sempre), oppure che non riesca a parlare con i compagni di scuola o peggio ancora con insegnanti o dirigenti scolastici, allora io dico: oggi tutti abbiamo accesso ai social, ABBIATE LA FORZA DI SCRIVERE alle associazioni che difendono i ragazzi dal Bullismo.
Ci sono tante associazioni pronte ad ascoltarvi e soprattutto ad aiutarvi, si schiereranno con voi e al vostro fianco, quindi per favore, vi prego ABBIATE LA FORZA DI PARLARE.
NON CHIUDETEVI IN VOI STESSI!
E se magari per puro caso, vi capiterà il mio libro tra le mani, e non avete il coraggio di scrivere a nessuno, scrivete pure a me! Magari essendo per voi un estraneo vi sembrerà più facile aprirvi, io sono qui con voi e sarei pieno di energia e forza per fiancheggiarvi in questa battaglia.
Davvero ragazzi, PARLATE, ribellatevi, perché il problema non siete voi, ma chi fa violenza su di voi, i vigliacchi sono loro non voi.
Voi siete il meglio, non abbandonatevi. PARLATE !!!

Hai già in cantiere un nuovo romanzo o, quantomeno, l’idea di una nuova storia?
Questa è una di quelle domande che per me rappresentano una carezza al cuore, perché mi fa capire ancora di più come io ami raccontare storie.
Sì, ho già una storia in testa, e questa volta voglio essere al fianco delle DONNE. Il mio prossimo romanzo tratterà l’argomento della VIOLENZA SULLE DONNE.
Ma voglio uscire dai soliti canoni, vorrei raccontare la storia di UNA DONNA FORTE che reagisce a tutta questa violenza.
C’è da dire che io adoro le donne, sono per me delle creature speciali, avanti anni luce a noi uomini, sono tutto ciò che di più bello c’è al mondo.
Perché le donne sono una vera forza, non sono limitate mentalmente; sanno come organizzarsi, e soprattutto sono delle vere amiche, io per esempio vado più d’accordo con le donne che con gli uomini, mi piace relazionarmi con le donne, perché sanno sempre come regalarti una visione diversa di una storia, di una vicenda. Le donne sanno come si vive realmente.
E credimi, quando leggo di donne aggredite, violentate o assassinate, una parte di me si spezza, e cresce sempre di più la rabbia dentro di me e al tempo stesso la voglia di raccontare, di scrivere una storia per voi donne, creature speciali e magiche.

GRAZIE JENNIFER per questa grande occasione che mi hai concesso, grazie per questa bellissima intervista, davvero mi hai reso una persona migliore.
Un abbraccio forte!

Grazie a te Mario per avermi permesso questa collaborazione e per avermi regalato questa meravigliosa intervista e soprattutto grazie per la sensibilità con cui hai scritto “Mia-Tagli nel cuore”, sono certa che anche il tuo prossimo libro ci regalerà forti emozioni e ci farà riflettere tanto.
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