La mano della principessa di Mattia Vanfiori. Un raffinato fantasy dotto

Con uno stile garbato ed elegante Mattia Vanfiori ci regala un adorabile horror fantasy intriso di amore per la letteratura e arricchito da forti sentimenti, si tratta de “La mano della principessa” edito dalla Blueberry fantasy edizioni.

«Questa mano veglierà su di noi, chiunque provi a farci del male verrà ucciso.»

La mano della principessa di Mattia Vanfiori. Un horror fantasy amante della letteratura

L’inizio del romanzo è subito intrigante e avvincente, infatti la principessa Ginevra sta scappando per non essere catturata da un gruppo di soldati furibondi, ciò cattura subito il lettore; durante la fuga, Ginevra trova rifugio presso un castello abbandonato ma presto viene raggiunta dai suoi inseguitori, tuttavia la mano di uno spettro li uccide tutti ma la bontà della rancorosa donna-spettro non è gratuita: Ginevra dovrà portare a termine una missione per restituire a Laura, lo spettro, l’uomo amato quando era in vita, il valoroso soldato Ludovico.
Ginevra riuscirà nella missione? Ma soprattutto perché Ginevra sta scappando dalla sua ricca dimora?
La vicenda narrata viene filtrata, di volta in volta, dai ricordi e dai sentimenti delle persone coinvolte rendendo il racconto più intimo e veritiero creando un legame abbastanza solido tra personaggi e lettore.

«[…] sentì una mano avvinghiata alla gola e una donna imponente le apparve, guardandola con severità e costringendola con le spalle contro il muro. Non aveva un vero e proprio corpo, era a tutti gli effetti uno spirito, ma poteva ugualmente toccarla, poteva farle del male.»

La storia di Mattia Vanfiori è ricca di elementi: si tratta di un grazioso fantasy in cui non mancano leggende, sortilegi nonché personaggi spaventosi come le streghe a cui si aggiungono, in molti momenti, i toni macabri e le ambientazioni terrificanti tipiche dell’horror; allo stesso tempo viene celebrato l’amore in tutte le sue forme. A questo proposito mi ha colpito molto lo stile elegante e pulito con cui l’autore ha descritto intensamente le due storie d’amore presenti ne “La mano della principessa”, a tratti sembra di rileggere i testi tipici della letteratura delle origini ricca di riferimenti alla cultura cortese in cui amore, gentilezza e cortesia sono fondamentali.
Inoltre è graditissimo l’innesto con alcuni testi della letteratura italiana: non solo viene citata in maniera esplicita la novella di Giovanni Boccaccio, “Nastagio degli Onesti” ma ritroviamo alcuni versi tratti da la “Divina Commedia” e dalle rime dantesche nonché alcuni versi del “Canzoniere” di Petrarca, insomma un grande omaggio a quelle che sono considerate le corone della letteratura italiana del trecento.

Storie vere e meditazioni religiose

Leggendo il romanzo vi renderete conto di come ci sia un parallelismo tra le trame dei testi omaggiati dall’autore e gli avvenimenti che coinvolgono i protagonisti de “La mano della principessa”. Inoltre la storia d’amore fra Laura e Ludovico richiama alla mente un celebre fatto di cronaca avvenuto in Sicilia intorno al 1563, tra l’altro oggetto di numerose trasposizioni: l’omicidio della giovane baronessa di Carini, Laura Lanza di Trabia; anche la baronessa siciliana, morendo, lasciò impressa nel muro della sua stanza da letto l’impronta insanguinata della sua mano che, secondo la leggenda, ogni anno diventerebbe particolarmente visibile il 4 Dicembre, il giorno in cui venne assassinata.
All’apparenza fu un delitto d’onore ma diversi studi dimostrano che anche i fattori economici ebbero un grande peso in tutta la storia così come nel libro di Mattia Vanfiori.
Anche la religione trova ampio spazio in questo graditissimo romanzo, inoltre la riflessione religiosa che viene scatenata dalle domande e soprattutto dai timori di Ginevra e Cassandra sul loro amore è assolutamente pertinente con i nostri tempi:

«Se la volontà di Dio è che voi due stiate insieme, in qualità di suo umile servo, ne prendo atto. Ciò che Dio unisce, l’uomo non separi.»

Questo romanzo, nonostante le avversità, è un inno all’amore: non contano le differenze sociali o l’uguaglianza di genere, sono i veri sentimenti a poter superare ostacoli e difficoltà.

«I martiri e non solo loro, ma chiunque lotti per amore o per il bene, preferisce allontanare l’inferno in terra, per trasformarlo in un regno di pace e tolleranza.»

Vi consiglio moltissimo la lettura di questo romanzo, ha catturato fin da subito la mia attenzione per il mix dotto creato dal suo autore, pertanto sono certa che conquisterà anche voi.
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