A Poggibonsi, in provincia di Siena, c’è una fontana pubblica chiamata Fonte delle fate: da essa Maria Novella Giorli ha tratto ispirazione per la stesura del suo nuovo fantasy tutto italiano e, ancora una volta, la fusione tra magia, realtà, leggende e storia si è rivelata vincente.
«L’architettura è la forma d’arte più armonica e perfetta che esista, rispecchia la natura benevola degli etruschi e dona bellezza. Essa ha dentro di sé un frammento divino che riesce a tenere a bada il male».
La fonte delle Fate di Maria Novella Giorli. Misteri e saggezza anziana
La storia ha inizio nel 2001 a Poggibonsi, in Toscana: il giovane Giorgio partecipa all’inaugurazione di alcune sculture che circondano la Fonte delle Fate, quando il ragazzo avverte una strana melodia che sembra provenire proprio dall’acqua.
Durante l’estate Giorgio, in compagnia del suo amico Carlo, frequenta un corso organizzato dal professore Galanti nel corso del quale comincia a scoprire diverse informazioni sulla fantomatica Fonte; lo stesso Galanti, infatti, ne sembra ossessionato: è solo un caso oppure c’è una verità importante da svelare?
Questo è solo l’inizio di un’avventura straordinaria che vedrà coinvolti diverse personaggi e magiche creature al fine di poter riportare l’equilibrio sulla Terra. Ma di quale equilibrio si tratta?
Ancora una volta la scrittura di Maria Novella Giorli è scorrevole e coinvolgente: nel corso della narrazione ha saputo ben dosare storia, architettura, leggenda, magia e sentimenti dando vita a piacevoli personaggi (io ho adorato troppo la simpatia e la spontaneità di Carlo); inoltre, come era avvenuto nella saga di Goldwing Abbey con nonna Milly, attraverso di personaggio di Primo Galanti, ha sottolineato la saggezza e l’importanza che gli anziani rivestono nella nostra società. Non sono affatto persone da rinchiudere in un ospizio abbandonandole al proprio destino, ma individui in grado di sostenere i più giovani trasmettendo loro saggi insegnamenti affinché le nuove generazioni possano agire per il bene della società futura.
L’equilibro ambientale
Compaiono due popoli fantastici in questa storia: i Veltha e i Neres; i primi sono i protettori della terra, i secondi delle acque. Il loro compito è quello di proteggere i due elementi per evitare che l’equilibrio sulla terra venga meno, per cui se i due popoli entrano in lotta tra di loro tutto potrebbe precipitare.
«Gli Etruschi amavano la natura più di ogni altra cosa al mondo, per questo invocarono i loro dei, Nethuns e Semia, affinché generassero dei custodi delle loro terre».
Attraverso questa metafora magica e leggendaria, nel suo romanzo l’autrice ci espone il delicato e attualissimo problema ecologico. Vediamo anche nella nostra quotidianità come le varie stagioni stiano diventando anomale, con inverni ed estati prolungate a danno di primavera e autunno, stagioni maggiormente garanti dell’equilibrio.
Purtroppo l’uomo con i suoi comportamenti sta mettendo a rischio la salute dell’ambiente, ne La Fonte delle Fate, infatti, viene celebrata la devozione del popolo etrusco, considerato l’ultimo popolo gentile e rispettoso verso gli altri e la natura, proprio per questo forse il più evoluto. Dopo gli Etruschi, in apparenza, la razza umana si è evoluta, specialmente dal punto di vista tecnologico, ma anche incattivita mostrando poco rispetto per l’ambiente in cui vive.
Da sottolineare che la vicenda de La Fonte delle Fate si svolge nel 2001, un’epoca in cui ormai era esploso il problema ambientale a livello globale.
L’equilibrio umano
Ma l’equilibrio è importante anche a livello umano: ragione e sentimenti possono e devono convivere, solo in questo modo si potranno compiere grandi cose per sé e per l’umanità.
«[…] segui i tuoi sentimenti, ma non lasciare che ti annebbino la saggezza. Sappi tenere in equilibrio cuore e ragione e sarai un’ottima guida per il nostro popolo».
Maria Novella Giorli ci ha regalato un bellissimo fantasy ricco di avventura, di enigmi da decifrare e soprattutto pieno di validi insegnamenti. Questi sono dei buoni motivi per lasciarvi coinvolgere dalla storia che ruota attorno La Fonte delle Fate.
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