L’amore e la vendetta di Gabriel Fox. L’amore, la sola fonte di salvezza

È un buon esordio quello del giovane Gabriel Fox, autore di una delle ultime uscite di narrativa della Publiscing Flower, L’amore e la vendetta: un breve e intenso romanzo in cui la vita di un giovane adolescente si intreccia con il male nazista.

«Quel giorno c’era il sole e ogni volta che c’era il sole appariva come un controsenso. Come poteva ridere il cielo se in giro vinceva il male?».

L’amore e la vendetta di Gabriel Fox. Una Storia piena di riferimenti importanti

La voce narrante del romanzo è un Alexander Le Blanc ormai adulto: quando era poco più che un adolescente il suo paese natale, Le Mans, è occupato dai nazisti, siamo dunque nel pieno svolgimento della Seconda guerra mondiale.
I nazisti rappresentano il male assoluto e quando Alexander perde gli affetti più cari decide di combattere i nazisti piuttosto che soccombere alla loro cattiveria.
Ma la ribellione, tipico connotato dell’età adolescenziale, comporta un alto prezzo da pagare.
Nella sua lotta, però, Alexander non sarà solo.
Il romanzo, pur nella sua brevità, è molto significativo; sicuramente va apprezzata la ricostruzione storica ben precisa che fa da sfondo alla vicenda narrata. A dominare è la furia nazista con il suo strascico di morte, paura e distruzione.
L’autore, però, accanto al dramma della storia affianca l’amore, l’unico sentimento in grado di contrastare l’odio assoluto, l’unica emozione in grado di dare un senso alla vita quando questa viene macchiata dai crimini peggiori e dall’odio illogico verso una razza considerata inferiore dalla cattiveria umana.

«Ho capito che non esiste guerra, né dittatura e tantomeno cattiveria che possa intaccare la bellezza, quella dell’idea dell’amore».

Diversi, inoltre, sono i riferimenti dotti utilizzati da Gabriel Fox nella stesura del suo romanzo: senza dubbio aleggia in più punti la figura di Dante Alighieri, in particolare l’idea di donna-angelo, portatrice di salvezza, che il Sommo poeta aveva attribuito a Beatrice Portinari;
infine c’è la citazione di una frase importante nello svolgimento della vicenda narrata ne L’amore e la vedetta, massima pronunciata nientemeno che da Napoleone Bonaparte:

«Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura».

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