Il desiderio di aumentare e mantenere il potere può rendere inclini a qualunque comportamento perfido e perverso, di questo ne è testimonianza l’imperatrice Sabrota, meglio conosciuta come la Leonessa di Nebestàri, una delle protagonista del nuovo romanzo targato Blueberry fantasy.
«Lei sarebbe stata sempre sia il miele che il veleno. La malattia e la cura […] la guerriera di un equilibrio necessario e ignoto».
Ultima del suo sangue di Marta Maggioni. Tra segreti e smania di potere
Nella capitale imperiale e matriarcale di Nebestàri si intrecciano i destini di due donne: la prima è la discutibile imperatrice Sabrota, lussuriosa e avida di potere, la seconda è la giovane Camelia, una delle Incantatrici al servizio di Sabrota; la giovane Camelia spera di conoscere tutti i segreti della sua famiglia, segreti che gli zii vogliono tenere ben nascosti.
Tra Sabrota e Camelia si insedia anche l’affascinante Damen, inviato come spia presso il regno di Sabrota.
Come si intreccerà il destino dei tre?
«L’obbedienza è cieca, Camelia, come lo è questa maschera e come lo è la morte dei traditori del proprio sangue».
Sicuramente nel romanzo va apprezzato il fatto di aver creato una società matriarcale, piena di donne forti e combattenti, pronte a tutto pur di mantenere la loro indipendenza e di conquistare ciò che vogliono; se il primo aspetto è abbastanza positivo, il secondo, maggiormente legato al potere, è abbastanza discutibile.
Gli esseri umani, uomini e donne indifferentemente, pur di ottenere fama e poteri smisurati, sono capaci di compiere qualunque azione infame, per non dire atroce.
Devo dire, comunque, di essermi appassionata molto ai segreti misteriosi che si celano dietro le sorti della famiglia di Camelia nonché alla sua personalità che, a primo impatto, risulta molto più gradita rispetto alla tirannia di Sabrota.
Il potere, comunque, rimane il fulcro di questo intrigante urban fantasy nato dalla penna di Marta Maggioni: l’autrice ha creato un mondo complesso, pieno di intrighi e ipocrisie, una metafora veritiera di ogni realtà che circola attorno al potere e al desiderio di onnipotenza.
Lo stile dell’autrice rende il romanzo, nonostante le tematiche forti, scorrevole e interessante.
«Il sangue non inganna né dissimula. Può solo raccontare la verità».
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