L’antico demone di Goldwing Abbey di Maria Novella Giorli. Un affascinante epilogo per un romanzo magico e leggendario

Dietro ogni maledizione si nasconde sempre un nemico primigenio, colui che si fa attendere a lungo
prima di manifestarsi in tutta la sua folle malvagità. Sarmor, l’antico demone di Goldwing Abbey, metterà a dura prova Becca e Joy Brown e purtroppo anche le persone a loro vicine.

«Tutti dovranno inginocchiarsi davanti al grande Sarmor, il demone del fuoco di ghiaccio, il Jiin immortale, padrone di tutte le anime, signore dell’Altrove. Nessuno avrà più i suoi inutili ricordi, tutti verranno riplasmati per adorare solo e soltanto me. Non ci saranno desideri o sogni o desideri diversi dal rispetto… e dalla paura».

L’antico demone di Goldwing Abbey di Maria Novella Giorli. Inseguendo la leggenda siciliana di Federico II

Questa volta il racconto di Maria Novella Giorli segue una triplice narrazione che conduce il lettore in tre diverse dimensioni ricche di magia, mistero e di personaggi già noti e nuovi. Vi entreranno nel cuore, per esempio, le dolcissime Melis (divertenti i suoi dialoghi con Rodolfo II) e Sophie (un personaggio di una forza delicata unica).
Come già si deduceva leggendo Lo scrigno d’oro di Goldwing Abbey, in questo volume appare la figura di Federico II di Svevia, il famoso imperatore del regno delle Due Sicilie che entrerà in contatto diretto con le sorelle Brown.
Becca e Joy, infatti, nei loro viaggi temporali e dimensionali approderanno pure sull’Etna, non solo il vulcano più alto d’Europa ma anche uno dei luoghi su cui sono state scritte tante leggende; una di questa, appunto, narra che per mezzo di un anello magico l’imperatore Federico II abbia ottenuto l’immortalità che gli ha permesso di vivere indisturbato all’interno dell’Etna.

Bene e male

I desideri di immortalità e di potere su cui ruota parecchio la trilogia di Goldwing Abbey, altro non sono che due costanti nella storia del mondo in grado di scatenare odio e conflitti spingendo a inseguire il male e il tradimento. All’interno del romanzo, infatti, c’è pure un’attenta riflessione circa il rapporto tra bene e male nonché sul concetto di libero arbitrio.

«[…] Ricorda che non esiste bene senza male, non esiste vita senza morte, tutto si avvicenda, tutto si completa, tutto deve scorrere.

Sarmor è il cattivo principale del romanzo, un cattivo che l’autrice ha reso piuttosto affascinante, una di quelle figure che non passa certo inosservata ma anche Sarmor conosce il dolore, solo che molte volte persone come lui lasciano che la sofferenza li trasformi in essere crudeli;

«Becca stava soccombendo al fascino di quel demone. Emanava un dolce aroma alla menta, ma profumava anche di mare, di pane caldo, di casa. […] La stava confondendo, seducendo, provocando».

Leggendo potrete conoscere la complessità dell’esistenza di questo malefico demone, un racconto che ancora una volta condurrà il lettore in epoche storiche lontane e ricche di fascino.

Un esempio per la nostra società

L’intreccio tra storia e fantasia è uno degli elementi che mi hanno fatta innamorare della saga di Goldwing Abbey così come la forza dei legami famigliari; non solo quello fra Becca e Joy, sempre più intenso, ma anche quello di tutti gli altri personaggi (la storia di Sophie, in tal senso, è parecchio esemplare). Questi legami veicolano un messaggio positivo nella nostra società individualista, inoltre la loro indissolubilità rende forti soprattutto quando bisogna combattere le difficoltà.
Le difficoltà da superare saranno tante, ci si commuoverà parecchio, ci sarà molta suspense e assisteremo a strepitose magie e trasformazioni.

«[…] il sacrificio che ti sarà richiesto sarà grande. Te la senti, Prediletta, di affrontare il tuo destino scritto il giorno in cui raccogliesti lo zaffiro nel cortile del monastero?»

La saga di Goldwing Abbey, un intreccio di fantasia, magia e accurata conoscenza della storia e dell’arte, giunge alla fine; il finale mi ha commossa molto sia per la conclusione della storia in sé, sia per la consapevolezza di essere giunti alla fine di questo viaggio affascinante pianificato dall’autrice (con l’ausilio di favolose immagini realizzare sempre da Maria Novella), ma il bello dei romanzi è che puoi sempre ricominciare la lettura da capo! 🙂
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