Legati dall’inganno di Stefania Salerno. L’amore si intreccia con la sofferenza

Un romanzo doloroso, a tratti persino spietato, ambientato in luogo in cui le gioie dell’esistenza sembrano essere bandite; dico sembrano perché la vita sa sorprenderci anche nelle situazioni più estreme.
Così introduco l’ultima prova letteraria di Stefania Salerno, “Legati dall’inganno”.

«In passato ho sempre cercato di attenermi a ciò che sembrava giusto per la maggior parte delle persone […] per una volta però, seguire ciò che può essere sbagliato non mi farà stare peggio di come sono stata finora. “Accetto il rischio”».

Legati dall’inganno di Stefania Salerno. La complessità dei protagonisti

La storia, ambientata nel microcosmo di un ranch situato nell’arido Texas, rientra nel genere del romance tuttavia, come ha dichiarato la stessa autrice, tale componente è meno preponderante rispetto altri temi affrontati nella storia, stilisticamente ben delineata da Stefania Salerno. L’autrice sa farsi apprezzare dai suoi lettori per la scorrevolezza della sua penna e per l’attenta resa degli ambienti e della psicologia dei personaggi.
Fin dall’inizio Stefania Salerno suscita la curiosità del lettore spingendolo a non abbandonare la storia, infatti diventa spontaneo domandarsi cosa sia successo alla protagonista da indurla a cercare rifugio in un ranch, un luogo complicato, maschilista e ostile alla sua presenza.
Faith è una donna forte e determinata, pronta a qualsiasi sacrificio pur di sfuggire all’inferno che si è lasciata dietro ma ritengo che troppo spesso i nuovi sentimenti, provati verso il protagonista Ryan, la rendano troppo vulnerabile spingendola a continuare a farsi del male.
Senza dubbio Ryan è il personaggio più discutibile: nel profondo si percepisce che qualcosa di buono c’è pure in lui ma le sue azioni lasciano che la durezza del suo carattere abbia la meglio; certamente ciò va attribuito al suo passato per niente roseo, di sofferenza i personaggi di Stefania ne sono carichi purtroppo, ma ciò non giustifica alcuni suoi comportamenti; ho provato rabbia nei suoi confronti in diverse situazioni e reputo certe sue scelte alquanto discutibili.
Chi leggerà il romanzo penserà che avrebbe meritato di essere protagonista un altro personaggio molto vicino a Faith, ad ogni modo da un punto di vista letterale apprezzo molto la resa di personaggi come Ryan, perché non è semplice descrivere in maniera convincente protagonisti controversi.

La denuncia della violenza

A primo impatto il romanzo può risultare crudele, soprattutto per chi ama il romance classico, tuttavia quella di “Legati dall’inganno” è una vicenda interessante per far riflettere, soprattutto quando denuncia un tremendo problema sociale: la violenza sulle donne. Non c’è solo la violenza fisica fatta di calci e pugni, vi è pure un’estenuante violenza psicologica costituita da insulti e privazione della dignità nonché tremendi abusi sessuali: anche un marito di successo e la promessa di una vita di lusso possono essere i presupposti per una serie di favori fisici che una donna è costretta a concedere per volere di un viscido marito.

«[…] l’amore ha offuscato ogni verità, nascondendola sotto un velo di beatitudine. Quando ho iniziato a capirci qualcosa, sono arrivate le botte, le calunnie e i ricatti […]».

Una triste piaga della nostra società di cui bisognerebbe parlare di più; ad essa si aggiungono, nel romanzo, altri fenomeni come il contrabbando di bestiame.
Inevitabilmente alcuni momenti della storia mi hanno fatto rabbia rattristandomi parecchio, molte scelte di Faith non le ho condivise ma allo stesso tempo mi sono affezionata a lei. L’autrice ci ha donato una storia potente, una vicenda che forse potrebbe ancora continuare.

Ringrazio Stefania Salerno per avermi permesso di leggere in anteprima “Legati dall’inganno” che trovate su Amazon sia in versione cartacea sia in versione e-book, e per avermi concesso pure una breve intervista.

Quattro chiacchiere con l’autrice

A tuo parere, qual è il punto di forza di “Legati dall’inganno”?
Penso sia l’ ambientazione non comune così come la storia dura.

Durante la stesura del romanzo, quale momento hai amato più delineare e quale, invece, ti ha creato maggiori problemi?
Beh i momenti più belli in assoluto sono stati la cena e il dopocena romantico tra Faith e Ryan e le attenzioni di Sebastian a Faith.
Il momento meno bello la violenza di Ryan a Faith, che però da molte letture.

Per “Legati dall’inganno” hai lavorato solo di fantasia o ti sei ispirata a qualche vicenda reale?
Ogni romanzo è sempre un misto tra realtà e fantasia.

Per descrivere la dura vita nel ranch a quali fonti ti sei affidata?
Tanti romanzi della letteratura americana descrivono quel tipo di ambientazione. E anche alcune serie tv come “Yellowstone” aiutano a immaginare.

Il tuo amore per gli Stati Uniti quando e come nasce?
Da sempre. Non so trovare un’ origine ma sento un legame profondo con quella terra come per i nativi americani. Mia figlia, per dirne una, si chiama Dakota Mary Abigail.

Il finale si può considerare concluso, tuttavia allo stesso tempo contiene le premesse per un ipotetico proseguimento della storia. Pensi di continuare le vicende di Faith e Ryan?
Eh.. quante curiosità.. lasciamoci il gusto di immaginare se e quel che sarà.

Quando non scrivi quali libri sei solita leggere? Quali sono i tuoi autori preferiti?
Letteratura americana e Fantasy come “Acotar” per esempio.

In futuro, nella scrittura, pensi di cimentarti in nuovi generi letterari?
Sicuramente. Mi piace sperimentare.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura in compagnia delle pagine, dense di significati, di “Legati dall’inganno”.

«Ne ho avuto abbastanza di uomini che si impongono e che quando sbagliano, chiedono scusa per poterlo rifare. Il mi dispiace da solo, non mi basta più».