Tocca a te di Maura Puccini. L’avvincente inchiesta basata sulla realtà

Dopo “Come una piuma”, in cui viene affrontato il delicato tema dell’anoressia, Maura Puccini ha ripreso tra le mani la sua penna per regalarci un avvincente giallo intriso di thriller: con uno stile semplice e convincente, protagonisti interessanti e lo sfondo di una delle più belle città italiane, l’affascinante Trieste mitteleuropea, “Tocca a te” è la lettura giusta per appassionare e coinvolgere il lettore.

«La vendetta è la tua ombra. Conta fino a venti e muori».

Tocca a te di Maura Puccini. Un’indagine ricca di temi

Due omicidi analoghi e complessi pongono sulla stessa strada l’affascinante commissario Brando Moras, reduce da un sofferto divorzio, e la perspicace Leonore Zuliani, un agente dell’FBI rientrata dagli Stati Uniti in piena crisi lavorativa. Brillanti ma pieni di problemi, ciò li rende più realistici e credibili. Accanto a loro gravitano altri personaggi rilevanti, in particolare mi ha colpito la personalità di Giusi De Falco, una donna intelligente, attenta sul lavoro ma anche sola e fragile nel privato.

«Non ho una vita a parte il lavoro. E sentirselo spiattellare è stato uno schiaffo in pieno viso. Niente può ferire come la verità».

E di ferite in questo romanzo ve ne sono molte comprese quelle che, nonostante il passare degli anni, si infettano sempre più. Sono queste le più pericolose in grado di scatenare un immenso desiderio di vendetta dalle dimensioni spropositate.
L’intero romanzo è occupato dallo svolgersi dell’indagine, anche per questo motivo ritroviamo nel libro molti dialoghi, un espediente portante del genere giallo. Attraverso l’inchiesta l’autrice affronta pure alcuni problemi tipici della nostra società: gli effetti di un divorzio su genitori e figli, la complicata conciliazione tra lavoro e famiglia, l’idea di sentirsi inadeguati nel proprio lavoro, la solitudine o ancora la piaga del bullismo. E c’è spazio pure per l’amore; mi colpisce molto la delicatezza con cui la scrittura di Maura Puccini delinea ogni aspetto della storia e della vita.
La vicenda si svolge nel presente ma in più punti si riaggancia con il passato perché ci sono colpe che non smettono mai di tormentare chi le ha commesse scatenando un meccanismo psicologico molto interessante. A mio parere proprio questo coinvolge moltissimo il lettore spingendolo a non abbandonare la lettura desiderando andare avanti per scoprire quanto accaduto o per capire se le sue supposizioni circa il probabile assassino siano esatte. (A me è successo proprio così, ritengo ciò una prerogativa fondamentale nei generi giallo e thriller.).

«Per quanto uno faccia per sfuggire alle proprie responsabilità, non sarà mai abbastanza. Prima o poi dovrà farvi i conti».

Apprezzo moltissimo lo sfondo di Trieste, una bellissima città italiana di confine che nel tempo ha visto la presenza di svariate culture, elemento che la rende affascinante e che avrà un ruolo non secondario nella vicenda.

Maura Puccini ci racconta qualcosa…

Quali aggettivi sceglieresti per descrivere il tuo romanzo?
Due aggettivi: avvincente e realistico. Il primo è il giudizio di un lettore che, evidentemente, lo ha apprezzato, l’altro è stato, fin dalla prima bozza, un mio preciso obiettivo. Per me, non c’è niente di più affascinante della realtà se raccontata con attenzione maniacale verso i dettagli.

Per l’indagine trattata in “Tocca a te” ti sei ispirata a qualche fatto di cronaca reale?
No, anche se sono appassionata di cronaca nera, non mi sono ispirata a un caso particolare. Diciamo che sotto questo aspetto ho lavorato di fantasia.

Sei solita leggere gialli e thriller? Se si quali sono i tuoi titoli preferiti?
Amo il genere giallo e tutte le sue evoluzioni: thriller, legal thriller, romanzo criminale. Sono una lettrice di Simenon , King, Smith. Degli italiani seguo Lucarelli, Carrisi e De Giovanni.

Quale personaggio di “Tocca a te” ami di più o senti più vicino?
A parte i protagonisti, con il loro bel fardello di fragilità che me li fa amare ancora di più, sono legata a Giusi De Falco, l’agente scelto della squadra investigativa di Moras. È arguta e dotata di autoironia, una qualità che apprezzo molto nelle persone.

La tua storia è ambientata a Trieste. Come mai hai scelto proprio questa meravigliosa location storica e letteraria?
Trieste è la città di Svevo e di Saba, scenario dello storico incontro tra Joyce e lo stesso Svevo. Non parliamo della sua estetica, che trovo magnificente. Ma al di là di tutto, l’ho scelta perché è una città di frontiera, crocevia di culture ed etnie, e, sotto questo aspetto, è funzionale alla mia storia.

Pensi di continuare le vicende di Brando e Leonore, magari trattando una nuova indagine?
Brando e Leonore meritano di evolversi e di scoprire ancora molto l’uno dell’altra. E io non vedo l’ora di sapere cosa accadrà di nuovo e sconvolgente nelle loro vite.

Dunque le vicende del commissario Moras e dell’agente Leonore continueranno, sono certa che l’autrice saprà costruire una nuova trama entusiasmante come questa approfondendo sempre più i personaggi e i luoghi di Trieste. Il potenziale c’è perché questa prima inchiesta è stata ben strutturata.
Vi ricordo che potete trovare il libro sia in versione cartacea sia in versione e-book su Amazon.

Ringrazio ancora l’autrice per la disponibilità e per avermi dato la possibilità di poter recensire il suo libro.

Ora leggere Tocca a te!