Selvaggia di Mattia Vanfiori. Una fiabesca avventura alla ricerca dei ricordi

Dopo La mano della principessa, Mattia Vanfiori torna ad appassionarci con un nuovo romanzo fantasy targato Blueberry fantasy edizioni: Selvaggia.

«Non si crea la forza […] si acquisisce giorno per giorno. Sono le esperienze che ho vissuto che mi hanno reso più forte».

Selvaggia di Mattia Vanfiori. Modelli e ribaltamenti fiabeschi

Una ragazza, con indosso una pelle d’orso, viene sorpresa a rubare; nel Regno in cui si trova in quel momento il suo destino sembra essere già segnato: verrà impiccata.
La ragazza, però, possiede una pipa magica da cui fuoriesce un cane pronto a trarla in salvo. Tutti hanno paura di quanto sta succedendo ad eccezione di una persona, il principe Barnaba. Il ragazzo, affascinato dalla fanciulla, decide di inseguirla: questo è l’inizio di un’avventura che porterà i due giovani a rincorrere i ricordi del passato per affrontare la minaccia del presente rappresentata non da semplici disonesti ma dal Male assoluto: di chi si tratterà?
Il nuovo libro di Mattia Vanfiori è un fantasy d’avventura dalle connotazioni fiabesche; nel corso della narrazione, infatti, sono numerosi i riferimenti alle fiabe classiche. Quando si parla, per esempio, di valutare oltre l’aspetto fisico per comprendere la vera essenza di una persona i ricordi non possono non rammentare La bella e la bestia.
Allo stesso modo c’è un ribaltamento dello schema delle fiabe tradizionali: in esse c’è sempre un principe azzurro pronto a trarre in salvo la fanciulla protagonista dai vari pericoli, appare come una figura statica che agisce sempre allo stesso modo, pur in maniera positiva; in Selvaggia, invece, il principe è abbastanza imbranato, non sempre è il più forte e il più sicuro di sé, tuttavia rimane una persona generosa in grado di sostenere alla pari la protagonista. Ed è, cosa ancora più simpatica, un ragazzo romantico dotato di tanta ironia, per questo non potrete fare a meno di adorare Barnaba.

«I miei libri possono raccontare tante sciocchezze, ma i sentimenti che esprimono sono reali!».

Ricordi da buon selvaggio

È importante il ruolo svolto dai ricordi: nella vita non bisogna lasciarsi condizionare da essi in quanto ciò potrebbe compromettere la serenità presente e le aspettative per il futuro, tuttavia sono fondamentali specialmente quando legati alla memoria delle persone care che non ci sono più o quando servono per riscattare qualcuno dalle ingiuste calunnie subite.
Infine mi ha colpito il richiamo al Mito del buon selvaggio di Rousseau: anche nel romanzo di Mattia Vanfiori c’è un buon selvaggio, un uomo che vive in solitudine quasi privo di contatti con la società, eppure è buono e caritatevole verso i più bisognosi e sa riconoscere i veri valori importanti della vita.
La sua storia assomiglia proprio al buon selvaggio di Rousseau, un uomo quasi primitivo ma buono e pacifico, corrotto solo successivamente dalla società e dalla brama di potere.

«In sostanza, mia principessa, dava il buon esempio e ammoniva quando necessario. Un grand’uomo. O dovrei dire, un buon selvaggio!».

Mattia Vanfiori ci regala nuovamente un romanzo piacevole pieno di riferimenti dotti e fiabeschi, un libro con una storia piacevole ma anche ricca di suspense tutta da scoprire.
Selvaggia vi aspetta su Amazon sia in versione e-book sia in versione cartacea.