Spinner di Chiara Castellano. Un affascinante viaggio fra umanità e divinità

Un incontro casuale tra due giovani sembra essere il preludio di una storia d’amore intensa e indissolubile, ma davvero si è trattato solo di un incontro fortuito? Così si avvia la trama dell’urban fantasy romance d’esordio, pubblicato dalla Ode Edizioni, di Chiara Castellano: un testo dove nulla è come sembra.

«Il sole non si guarda con gli occhi, ma con il cuore».

Spinner di Chiara Castellano. Protagonisti millenari

Protagonisti di “Spinner” sono i giovani Selene e Phebo; già dai nomi possiamo intuire il chiaro collegamento alla dea della luna e al dio del sole, elemento che in realtà riguarderà anche molti altri protagonisti del romanzo.
Pur essendoci momenti un pochino statici, la trama è abbastanza movimentata fin dall’inizio e soprattutto, come ha sottolineato la stessa autrice, nulla è come sembra; senza dubbio questo è l’elemento che mi colpito fin da subito nel romanzo, una storia che intreccia un saldo legame con il mondo della mitologia greca.
A essere sincera la storia d’amore dei due protagonisti, pur piacevole, mi sembra troppo perfetta e assoluta, come se il resto del mondo non esistesse al di fuori di loro, ovviamente questo è un mio parere personale, forse un po’ di parte, perché mi ha conquistato di più un altro personaggio maschile di “Spinner” che avrà comunque un ruolo importante nella vicenda. Tuttavia, credo che in parte questa mia sensazione possa ben ricollegarsi a quella che è la storia portante dell’intero romanzo; come capirete Selene e Phebo non sono solo due ragazzi innamorati, nella loro esistenza esiste qualcosa di più grande di loro che affiora le proprie radici molti secoli prima, questo spiega anche il costante ricorso alla dimensione onirica.

«Quell’amore forte scombussolava tutto. Rischiavano di passare troppo tempo insieme, e far durare così tramonti e albe molto più del previsto […]il mondo pareva quasi morirne e non era tollerabile».

Dei alla ricerca del libero arbitrio

Ma Spinner è molto di più di una storia d’amore travagliata: entra in gioco l’eterno dissidio tra il mondo degli dei e quello degli umani. Gli dei sono eterni ma questo provoca la loro insofferenza: di fatto vivono, con molta probabilità, una vita priva di emozioni se paragonata a quella degli esseri umani, più breve ma molto più intensa, perché la caducità della vita li spinge a essere determinati nelle scelte e a trarre saggi insegnamenti da ogni esperienza. E diventa centrale il concetto di libero arbitrio, forse anche gli dei vogliono diventare più “umani”?

« […] adoro essere un mortale. Il tempo passa, si evolve, si cambia. Un dio non potrebbe capire mai cosa vuol dire crescere, maturare, non potrebbe comprendere la fretta di una umano […] un dio è abituato a vivere con calma, a osservare».

Per trovare una risposta alla domanda precedente non vi resta che leggere “Spinner”, il primo libro di una trilogia in cui si intrecciano amori, una buona dose di fantasy e il fascino della mitologia greca; inutile negare la curiosità che gli dei, fin da piccoli, hanno sempre esercitato su di noi.
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